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Inaugurazione statua restaurata di Sant’Anastasia

Con il progetto “il Rotary per il patrimonio artistico e culturale”, il Rotary Club Santa Severina , presieduto da Pasquale Sestito, ha promosso e finanziato il restauro della settecentesca statua di Santa Anastasia, patrona del borgo e , insieme alla Madonna di Capocolonna , anche patrona dell’Arcidiocesi.
Dopo un attento e lungo restauro, che è stato curato dal Dott. Giuseppe Mantella ,già noto per aver eseguito di recente, a Roma, i restauri del baldacchino e della cattedra di San Pietro e dell’Estasi di Santa Teresa , entrambi del Bernini, la statua è stata restituita alla comunità domenica 4 Maggio.
La riconsegna della statua ha avuto come prologo emozionante la rappresentazione teatrale “Finchè luce sarà per sempre “, ispirata alla vita ed al martirio della Santa .
Una “mise en espace” inedita del drammaturgo Francesco D’Alfonso che lavora presso l’Ufficio per la Cultura e l’Università del Vicariato di Roma e interpretata con emozione e coinvolgimento da Irene Ciani, accompagnata al violoncello da Mattia Geracitano.
La rappresentazione, svolta nella magnifica cattedrale di Santa Severina, è stata seguita con grande partecipazione dalla comunità .
Nel corso della cerimonia di restituzione della statua alla città, il Dott. Mantella ha dettagliatamente descritto le diverse fasi dell’intervento che è stato effettuato.
La statua , opera di artisti napoletani ,versava in condizioni precarie specialmente per la stabilità e ha avuto bisogno di un importante consolidamento.
Molta cura è stata dedicata al recupero delle parti pittoriche molto deteriorate e che ne hanno confermato ,con apposite analisi, la storia travagliata .


La statua, datata 1790, è di cartapesta e probabilmente si tratta di un’opera effimera nata come prototipo per la più importante statua argentea realizzata nel 1792 e che sarà oggetto di un prossimo restauro.
La statua della “monacamartire” ,come viene, appunto, indicata Santa Anastasia, è nota per il particolare di reggere nella mano sinistra un sacro testo su cui poggia la rappresentazione della città di Santa Severina in memoria di un terribile terremoto che nel 1783 danneggiò il marchesato risparmiando il borgo.
Tutto il lavoro si è svolto sotto l’attento controllo della Sopraintendenza ai beni culturali e con la proficua collaborazione di Don Gino Gulizia, parroco della Cattedrale e responsabile dei beni culturali della diocesi.
Anche il nuovo vescovo, S.E. Mons. Alberto Torriani ha partecipato all’evento con una riflessione sulla bellezza che ritorna e che sarà sicuramente fonte di luce spirituale e ha definito l’opera di restauro “ un momento che va oltre il semplice gesto artistico.
Restaurare non è una cancellazione del tempo ma è un attraversamento attento ,rispettoso e curato di questo tempo”.
Lo stesso ha, poi, benedetto la statua che , con la sua tunica fiorita e il mantello stellato, recuperati interamente, sarà conservata all’interno del Museo Diocesano.
Il restauro è stato effettuato anche grazie alla generosità di imprenditori locali che hanno sostenuto l’iniziativa.

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